Alex (Anonimo)
(mercoledì 13 gennaio 2010)
Categoria: Malinconia
All'Amico Paolo Repetto
Paolo!
Angelico bambino
splendido e soave,
che bello eri!
Rubate corse dei dieci anni,
nell'ultimo tuo agosto,
fra campi di mais e viti.
Ancor nulla si sapeva
del calvario ormai prossimo...
c'era vita, e gioia e ancora vita.
Eri buono, puro, sincero, luminoso,
come il forte sole d'estate di pianura,
cantato da instancabili cicale.
Ma poi ...
che accadde Paolo!
Perché più non ti vidi!
Ritornò con la fine della scuola il caldo giugno.
Quando rividi il tuo ancora dolce viso,
porgere il ciglio,
al gelido sonno della morte.
Sembravi l'aurora d'un gaio dì;
gl'occhi un tempo grigi,
chiusi come boccioli di rosa,
accompagnato dall'indimenticabile odore della morte.
Le manine fredde al petto,
serbavi,
in divina posa,
nella culla del trapasso,
come ultimo abbraccio,
per chi solo,
rimase.
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mafalda
(mercoledì 13 gennaio 2010)
Caro Alex , mi sento vicino al tuo dolore . Per noi che abbiamo fede , la morte non è la fine di tutto , ma l'inizio di una nuova vita .Per Paolo non ci saranno più giorni di dolore e le sue giornate saranno tutte piene di sole .Ti riporto un brano della Sapienza , che hanno letto quando è morto mio padre , ancor giovane , mi è stato di grande conforto , e anche se lo conosci , lo leggeremo assieme per il piccolo Paolo :
“MORTE PREMATURA DEL GIUSTO "
Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo.
Vecchiaia veneranda non è la longevità,
né si calcola dal numero degli anni;
ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza;
e un’età senile è una vita senza macchia.
Divenuto caro a Dio, fu amato da lui
e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito.
Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti
o l’inganno non ne traviasse l’animo,
poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene
e il turbine della passione travolge una mente semplice.
Giunto in breve alla perfezione,
ha compiuto una lunga carriera.
La sua anima fu gradita al Signore;
perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio.
I popoli vedono senza comprendere;
non riflettono nella mente a questo fatto
che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti
e la protezione per i suoi santi.
Il giusto defunto condanna gli empi ancora in vita;
una giovinezza, giunta in breve alla perfezione,
condanna la lunga vecchiaia dell’ingiusto.
“MORTE PREMATURA DEL GIUSTO "
Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo.
Vecchiaia veneranda non è la longevità,
né si calcola dal numero degli anni;
ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza;
e un’età senile è una vita senza macchia.
Divenuto caro a Dio, fu amato da lui
e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito.
Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti
o l’inganno non ne traviasse l’animo,
poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene
e il turbine della passione travolge una mente semplice.
Giunto in breve alla perfezione,
ha compiuto una lunga carriera.
La sua anima fu gradita al Signore;
perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio.
I popoli vedono senza comprendere;
non riflettono nella mente a questo fatto
che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti
e la protezione per i suoi santi.
Il giusto defunto condanna gli empi ancora in vita;
una giovinezza, giunta in breve alla perfezione,
condanna la lunga vecchiaia dell’ingiusto.
Assunta
(mercoledì 13 gennaio 2010)
Caro Alex, io non vivo la morte come Mafalda, anche se cristianamente si pensa di andare a stare meglio raggiungendo la pace, essa mi provoca comunque sofferenza e dolori senza fine. La tua poesia così triste, mi evoca un dolore straziante che dopo 10 anni nonostante mi sia rassegnata alla perdita di mia sorella, (aveva 40 anni) non riesco a dimenticare o pensare con ottica diversa, anche se ho ripreso la mia vita di sempre. Posso consolarmi dicendo che lei è felice, ma io non la vedrò più e questo basta per rendermi infelice, la porto nel cuore, ma non è la stessa cosa. Il tuo amico Paolo non c'è più e per quanto mi sforzi le morti premature non le comprendo, perchè il dolore è troppo forte. Ciao e ti auguro una buona giornata!!!!
Alex (Anonimo)
(giovedì 14 gennaio 2010)
Ciao care amiche,
vi sono grato, perché leggendo i vostri scritti dei giorni scorsi, inerenti alla morte, ho riflettuto a lungo sul dolore che provai 35 anni fa e che provo ancora, per la morte prematura del mio amico e coetaneo Paolo.
Anche se non mi reputo un poeta, sono riuscito finalmente dopo vari tentativi fatti in passato, a fissare qualche sensazione e scrivere quattro righe per me molto significative.
Vi potrà sembrare incredibile, ma anche se avevo solo 10 anni questo dolore mi è sempre rimasto inalterato e vivo nel cuore, ed è un ricordo che attraversa molto spesso la mia mente.
La perdita di un nostro caro, o di un amico, la si subisce...e basta!
Non è come un medicinale, del quale ci si abitua o si metabolizza..."come dicono alcuni.
Certo, la fede, con la speranza di poterli un giorno rivedere, ci aiuta moltissimo, non c'è dubbio, superando e resistendo, gl'assalti della tristezza e della solitudine; ma anche se la vita ci concede di essere felicemente sposati, o più meno realizzati nell'ambito lavorativo,
quando un nostro caro se ne va a miglior ristoro, una parte del nostro "io,"rimane nell'assoluta e silenziosa solitudine.
Mafalda! Il brano:"morte prematura del giusto" tratto dall'ultimo libro dell'Antico Testamento "Il Libro della Sapienza" anche se non sono riuscito a trovarlo, mi è piaciuto moltissimo, ed essendo Parola di Verità, è sempre più attuale che mai.
Ciao carissime Mafalda e Assunta.
Alla Prossima!
vi sono grato, perché leggendo i vostri scritti dei giorni scorsi, inerenti alla morte, ho riflettuto a lungo sul dolore che provai 35 anni fa e che provo ancora, per la morte prematura del mio amico e coetaneo Paolo.
Anche se non mi reputo un poeta, sono riuscito finalmente dopo vari tentativi fatti in passato, a fissare qualche sensazione e scrivere quattro righe per me molto significative.
Vi potrà sembrare incredibile, ma anche se avevo solo 10 anni questo dolore mi è sempre rimasto inalterato e vivo nel cuore, ed è un ricordo che attraversa molto spesso la mia mente.
La perdita di un nostro caro, o di un amico, la si subisce...e basta!
Non è come un medicinale, del quale ci si abitua o si metabolizza..."come dicono alcuni.
Certo, la fede, con la speranza di poterli un giorno rivedere, ci aiuta moltissimo, non c'è dubbio, superando e resistendo, gl'assalti della tristezza e della solitudine; ma anche se la vita ci concede di essere felicemente sposati, o più meno realizzati nell'ambito lavorativo,
quando un nostro caro se ne va a miglior ristoro, una parte del nostro "io,"rimane nell'assoluta e silenziosa solitudine.
Mafalda! Il brano:"morte prematura del giusto" tratto dall'ultimo libro dell'Antico Testamento "Il Libro della Sapienza" anche se non sono riuscito a trovarlo, mi è piaciuto moltissimo, ed essendo Parola di Verità, è sempre più attuale che mai.
Ciao carissime Mafalda e Assunta.
Alla Prossima!
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